Per Torregrande e il faro di Capo Mannu un intervento di 700 mila euro
Nel programma di valorizzazione del patrimonio marittimo costiero predisposto dalla Conservatoria delle coste e approvato dalla Giunta regionale c’è anche l’Oristanese. C’è la torre aragonese di Torregrande, e c’è il faro di Capo Mannu. In campo 700 mila euro.
TORREGRANDE Tra i quindici siti del patrimonio marittimo sardo da valorizzare il più antico è la torre costiera (o meglio faro-fortezza) della borgata marina di Oristano, edificata tra l’anno 1542 e il 1572, che secondo la Conservatoria «si presenta in ottimo stato di conservazione, sia dal punto di vista architettonico sia da quello statico-strutturale». Ed ecco cosa ne sarà: «La Conservatoria delle coste realizzerà il museo regionale delle torri costiere della Sardegna, tenuto conto della posizione strategica e l’importanza storica dell’immobile nel contesto del sistema difensivo costiero regionale. I locali che storicamente erano adibiti ad alloggio dei faristi, ristrutturati negli ultimi anni e attualmente in buone condizioni, saranno oggetto di una procedura pubblica di affidamento in concessione con l’obiettivo di realizzare una serie di servizi quali il bookshop e la caffetteria e permettere al soggetto gestore individuato di garantire l’apertura della torre tutto l’anno». Per realizzare gli interventi (9/12 mesi) saranno necessari 175 mila euro.
CAPO MANNU Tra i quindici siti del patrimonio costiero marittimo, il faro di Capo Mannu, San Vero Milis, è quello di più recente edificazione. Ma nonostante sia stato realizzato solo nel 1960 «non è in buono stato di conservazione. Le aperture sono state interamente tamponate per ragioni di sicurezza, per cui non si conoscono le condizioni degli ambienti interni in quanto non è possibile accedervi. Gli intonaci sono stati abbondantemente dilavati dal ruscellamento delle acque meteoriche con conseguente erosione dei giunti e indebolimento dell’apparato murario. In corrispondenza di alcune aperture compaiono preoccupanti lesioni. L’edificio di supporto si trova oggi allo stato di rudere». Per gli interventi di recupero e valorizzazione (uno spazio espositivo legato a cultura del mare, archeologia della navigazione, ecosistema; caffetteria e libreria; uno spazio didattico) saranno necessari 525 mila euro e 12-18 mesi di cantiere. ( f. c. )