OLBIA. La Sardegna punta alla realizzazione di alberghi e campeggi eco-compatibili. Come ha fatto negli ultimi anni la Puglia, che grazie alla certificazione Ecolabel, il marchio europeo usato per certificare il ridotto impatto ambientale dei prodotti o dei servizi offerti, è riuscita ad accaparrarsi un’importante fetta del turismo del Nord Europa.
Attualmente in Sardegna le strutture ricettive col marchio Ecolabel sono appena sette: due alberghi, due agriturismi, due bed&breakfast e un albergo diffuso. Un po’ troppo pochi rispetto ad altre realtà. Di qui la decisione della Regione di promuovere un bando per la concessione di contributi a hotel e campeggi, finalizzati all’ottenimento del marchio Ecolabel. Contributi che arrivano fino a 50mila euro a struttura.
«Il marchio è un importante segnale sia dal punto di vista ambientale che pedagogico – ha dichiarato Elisabetta Schirru, direttore del servizio gestione dei progetti nazionali e comunitari dell’assessorato regionale al Turismo –. In tal modo il turista finirà per fruire di una vacanza migliore, scoprirà che la qualità ambientale e la qualità della vita vanno di pari passo». «Noi siamo convinti dell’importanza di questo progetto per due ordini di motivi – ha aggiunto Augusto Navone, direttore dell’Area marina protetta di Tavolara Capo Coda Cavallo, nella cui sede si è svolto l’incontro di presentazione –. Da un alto, si promuove lo sviluppo eco-sostenibile del territorio, dall’altro, si riesce ad attirare i turisti che si muovono solo in strutture dotate di certificazione».
Durante il seminario è stata anche presentata l’opportunità di beneficiare di assistenza tecnica gratuita per tutti gli hotel dei comuni costieri della Sardegna che la Conservatoria delle coste offre grazie allo “ShMILE 2. L’incontro è stato aperto dal sindaco di San Teodoro, Tonino Meloni, in veste di presidente Amp, e dall’assessore provinciale al Turismo, Tore Marrone. (al.pi.)