Perché la Conservatoria delle coste ha deciso di porre una targa commemorativa dedicata ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino?
Lo chiediamo ad Alessio Satta direttore dell’agenzia regionale Conservatoria delle coste.
Perché spiega Alessio Satta rappresentano tutte quelle persone che credono nei valori dell’onestà e dell’integrità, che servono la collettività senza chiedere o aspettarsi nulla, che hanno consapevolezza dei propri doveri e li adempiono, che si battono per un domani migliore e più pulito.
Ogni mezzo di comunicazione, continua Alessio Satta, anche il più semplice, può essere incisivo perché è in grado di porre all’attenzione di tutti, ogni giorno, un messaggio di legalità e di speranza in futuro sen di cui il nostro paese ha estremo bisogno.
La Conservatoria delle coste insieme al Parco e al Comune di Porto Torres ha avviato un processo articolato per la rappresentazione della storia percorsa in comune dai due giudici nella lotta alla legalità. Questo percorso inizia con la targa per proseguire con una installazione multimediale da realizzare all’interno del supercarcere dove fu rinchiuso Toto Riina ed infine un centro di documentazione permanente dedicato ai due giudici nella foresteria dove hanno soggiornato nell’estate del 1985.
L’esempio lasciato dai due magistrati siciliani, ci ricorda Alessio Satta, deve restare indelebile: consapevoli di firmare la propria condanna a morte (come dichiarò anche in una delle sue ultime interviste, Borsellino sapeva che Cosa nostra aveva fatto arrivare a Palermo un carico di esplosivo per farlo saltare in aria), continuarono in solitudine il loro lavoro fino al loro estremo sacrificio.
Conclude Alessio Satta con una dedica:
“A Falcone e Borsellino e a tutte le vittime di mafia, eroi del nostro tempo, vogliamo dedicare queste iniziative affinché nessuno possa dimenticare. E vogliamo dedicarle anche alla magistratura di oggi dove ci sono persone che mandano avanti il lavoro di Falcone e Borsellino. C’è una generazione di magistrati che ha dimostrato con i fatti di non fermarsi davanti a nulla e di esercitare il suo dovere indagando in tutte le direzioni per accertare la verità. E lo dedichiamo ad associazioni come Libera nate proprio dai detriti di quelle esplosioni e che oggi si trovano sotto attacco in tutto il Sud d’Italia da parte di Mafia, Camorra, Ndrangheta e Sacra Corona Unita che come estremo tentativo di resistenza al cambiamento danno fuoco e distruggono beni e terre confiscate gestite dall’Associazione”.
Intervista a cura di LIBERA al direttore della Conservatoria delle coste Alessio Satta