di Pinuccio Saba
PORTO TORRES. Dopo l’interruzione dell’erogazione dell’acqua è arrivato il black out. L’isola dell’Asinara non si fa mancare proprio nulla. Stavolta, però, il disagio è stato limitato a qualche ora ma per l’intera mattinata di ieri i responsabili delle strutture ricettive hanno vissuto l’incubo delle scorte di alimentari andate a male. Alle 13,40, quando si sono riaccese le luci di servzio e le lampade-spia degli impianti, quell’incubo è svanito.
L’interruzione del servizio si è verificata di primo mattino, quando la violenza del maestrale ha strappato i cavi da un traliccio che porta l’energia elettrica a Cala Reale e Cala D’Oliva. L’allarme è scattato immediatamente poiché un lungo black out avrebbe rovinato le scorte di alimentari che, se scongelati, devono essere consumate entro 24 ore. Sull’isola è così iniziata la caccia al traliccio scollegato e solo dopo alcune ore sono stati notati un isolante rotto e i cavi in mezzo alla vegetazione.
Solo in tarda mattinata è stato possibile risolvere l’emergenza grazie a un collegamento provvisorio che però ha consentito di restituire l’energia elettrica ai due centri abitati dell’Asinara.
Una stagione turistica da dimenticare, quella che si sta avviando alla conclusione. All’inizio dell’estate gli imprenditori che operano sull’Asinara, hanno dovuto patire la mancanza di un collegamento fra Porto Torres e Cala Reale, indispensabile per il trasporto di merci, automezzi e carburanti. Per tutta l’estate non sono mancati i piccoli contrattempi, ma negli ultimi giorni la situazione è precipitata. Prima, un paio di settimane fa, il sindaco Beniamino Scarpa ha firmato un’ordinanza con la quale vietava l’utilizzo dell’acqua per consumi umani perché contaminata dai colibatteri. Ma il culmine è stato toccato avantieri quando a causa della rottura di una vecchia condotta, i responsabili dell’ostello di Cala D’Oliva sono stati costretti a far sgomberare la struttura e accompagnare una ventina di turisti all’imbarco di Fornelli perché il traghetto per Porto Torres era già partito. Un danno economico importante, ma soprattutto un danno all’immagine di un’isola che benché ricca di un fascino unico in tutto il Mediterraneo, non riesce a far decollare quell’industria turistica che dovrebbe contribuire a rilanciare un’economia ormai in stato pre-comatoso.