BENI STORICI. Iniziato l’intervento di consolidamento e recupero del Nuraghe Diana a Is Mortorius

di GIOVANNI M. DI NISSA

Lavori in corso al Nuraghe Diana. La Conservatoria delle coste, agenzia regionale proprietaria dell’intero compendio di Is Mortorius, ha avviato i lavori di messa in sicurezza e ripresa degli scavi archeologici nel monumento megalitico che domina il promontorio tra Capitana e Terra Mala contraddistinto dalle presenza, sulla sua sommità, di un fortino militare risalente all’ultimo conflitto mondiale.

L’appalto dei lavori risale allo scorso anno. Ad aggiudicarselo era stata la società marchigiana Saci, che è specializzata nel recupero di beni storici. Nel programma dei lavori è prevista la rimozione definitiva delle vecchie impalcature che fungevano da protezione e contenimento. L’intero nuraghe dovrà essere sottoposto a interventi di consolidamento per rendere pienamente fruibile il sito archeologico.

Nel corso dei secoli l’opera dei tombaroli, alla ricerca del mitico tesoro di Capitana, ha seriamente compromesso la tenuta del nuraghe. Le impalcature che fino a oggi hanno tenuto in piedi l’ingresso non erano ormai più sicure. Per questo motivo non era più rinviabile un intervento. “Siamo già al trenta per cento dei lavori”, spiega il direttore della Conservatoria delle Coste Alessio Satta, “che ci auguriamo di finire in tempi rapidi”.

La messa in sicurezza dovrebbe consentire l’apertura del sito archeologico ai visitatori. Quest’anno il nuraghe Diana è stato il grande assente all’ultima edizione di Monumenti aperti. Non mancano i turisti che, seguendo le indicazioni, si avvicinano al sito: certamente il più rilevante di tutta la costa.

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