INCHIESTA ASINARA | intervista ad Alessio Satta

Il 3 ottobre 2002 il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi istituisce il Parco nazionale dell’Asinara. Da allora, ciclicamente il ministro di Grazia e Giustizia di turno, torna a formulare la proposta di riportare il carcere sull’isola. I giorni scorsi il ministro Severino in visita in Sardegna ha paventato la possibilità di farci nascere un carcere aperto, dove detenuti accuratamente selezionati avrebbero il compito di mantenere e sviluppare il patrimonio ambientale presente sull’isola. Il presidente della Regione ha immediatamente rinviato al mittente la proposta.

Sardarch decide di approfondire la questione e stimolare la riflessione intervistando il direttore esecutivo della Conservatoria delle Coste, Alessio Satta, che nel 2009 ha ricevuto in affidamento dalla Regione l’intera isola dell’Asinara per la quale ha predisposto un importante programma di valorizzazione.

Sardarch: Da chi e come è gestita l’isola dell’Asinara (cosa succede oggi nell’isola)?

Alessio Satta: Tutto il territorio dell’Isola dell’Asinara e tutti gli immobili di proprietà della Regione Autonoma della Sardegna (eccetto i cosiddetti “usi governativi” siti nell’area di Cala Reale) che corrisponde a oltre il 96% dell’isola  sono stati consegnati all’Agenzia Conservatoria delle Coste nel mese di Aprile 2009 (in applicazione della deliberazione n. 48/1 del 9 settembre 2008 della Giunta Regionale). Inoltre occorre rilevare che a causa di una condizione di “vacanza” del ruolo delle istituzioni regionali dal 2002 al 2009 l’Ente Parco ha dovuto occuparsi di tutte le attività di gestione dell’isola operando in particolare nell’attività di recupero del patrimonio immobiliare regionale per i suoi fini istituzionali. Con deliberazione n. 73/8 del 20 dicembre 2008, la Giunta regionale ha inoltre dato mandato alla Conservatoria delle Coste per la elaborazione di ipotesi progettuali e linee guida, per la valorizzazione delle proprietà regionali presenti sull’isola dell’Asinara e per la predisposizione degli atti di gara per l’individuazione dei soggetti imprenditoriali ai quali affidare, attraverso la presentazione di progetti integrati di valorizzazione, i compendi immobiliari presenti sull’isola. A partire dal mese di Aprile 2009 l’Agenzia ha avviato una intensa attività di studio e ricerca finalizzata alla definizione di una strategia integrata per la valorizzazione del patrimonio regionale sull’Isola e contestualmente ha avviato una riorganizzazione degli usi degli immobili regionali ed un ripristino delle condizioni di legalità.

L’Ente Parco è stato istituito con Decreto del Presidente della Repubblica del 3 ottobre 2002. Tra i compiti affidati al Parco dallo stesso decreto istitutivo:

a) la conservazione delle specie animali e vegetali, delle associazioni vegetali, di formazioni geologiche, di singolarità paleontologiche, di comunità biologiche, di biotopi, di processi naturali, di equilibri idraulici e idrogeologici, di equilibri ecologici;

b) la tutela del paesaggio;

c) la promozione di attività di educazione, di formazione e di ricerca scientifica e di attività turistiche compatibili con le finalità di tutela;

d) la difesa e il ripristino degli equilibri ecologici ed idrogeologici;

e) la conservazione, il restauro e la valorizzazione, nel rispetto delle finalità dell’area protetta, dei manufatti edilizi e delle testimonianze storiche.

L’Ente Parco, dalla sua istituzione, si è occupato principalmente dei punti (c) ed (e) delegando i punti (a) e (d) principalmente all’Ente Foreste.

Dalla piena operatività dell’Agenzia Conservatoria delle Coste, negli ultimi due anni, il Parco ha potuto finalmente concentrarsi sulle sue attività istituzionali principali quali il punto (a), (b), (c) e (d) mentre la Conservatoria procede sulla valorizzazione del patrimonio regionale.

Sull’Isola dell’Asinara oltre all’Ente Parco e l’Agenzia operano i seguenti soggetti istituzionali con precisi funzioni:

Comune di Porto Torres à Amministrazione di riferimento è titolare del servizio idrico integrato

Ente Foreste à Gestione delle aree forestate dell’isola e servizio antincendio. Per un lungo periodo l’Ente Foreste si è occupato della cattura degli animali

Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale regionale à esercita funzioni di coordinamento e operative nella prevenzione e lotta agli incendi boschivi e in materia di protezione civile. Svolge compiti di prevenzione e repressione dei comportamenti illegali nelle attività di caccia e pesca, esercita funzioni di polizia forestale, di salvaguardia dei beni culturali; vigila sul rispetto della normativa urbanistica e di quella in materia di rifiuti negli ambienti naturali.

Sardarch: Quale futuro per l’isola dell’Asinara (quali sono i progetti in campo per l’Asinara)?

Alessio Satta: Sui progetti di valorizzazione della Conservatoria per l’Asinara allego il seguente documento.

Sardarch: Carcere opportunità o minaccia ( nel caso ipotizzato dal ministro Severino di un carcere “leggero” in che modo questo potrebbe convivere con altre attività)?

Alessio Satta: Occorre innanzitutto premettere che per oltre cento anni l’Asinara è stata trasformata in un luogo di pena e di sofferenza per chi era considerato un rifiuto del mondo civile e ha imposto una dura condizione di lavoro per chi quei reclusi doveva sorvegliare.

Con Legge 28 giugno 1885 n. 3183 venne sancito l’esproprio delle terre per i circa 500 abitanti dell’isola dell’Asinara e l’istituzione di una colonia agricola penale; gli ex occupanti del luogo vennero trasferiti presso Stintino dove ricrearono le varie attività di pesca, agricoltura e pastorizia. Insieme alla colonia penale fu istituito il Lazzaretto che venne posto sotto le dipendenze del Ministero della Marina. Di particolare rilievo per la storia “carceraria” dell’isola furono gli anni Settanta che videro sbarcare sull’Asinara e arrivare nel carcere detenuti come i brigatisti Renato Curcio, Alberto Franceschini, e i nappisti Giuliano Naria e Roberto Ognibene. E’ importante ricordare che già nell’ottobre del ’67 si svolse a Porto Torres un convegno dove si discusse della “liberazione” dell’isola, ma in quegli anni l’interesse per l’Asinara ricadeva nella sfera solo dei naturalisti e non nel mondo politico e soprattutto dei cittadini. La proposta di istituire un parco nell’isola fu rimandata al 1978 grazie ad un disegno di legge firmato dal deputato sardo Mario Segni.

La prima proposta di creare un villaggio penitenziario per detenuti a basso indice di pericolosità, con obiettivi di reinserimento sociale e professionale per i detenuti, fu fatta per la prima volta dal Direttore generale degli Istituti di Pena, Niccolò Amato nel 1989.

Proprio nel 1991, quando la proposta di un “carcere leggero”, veniva accettata dalla popolazione locale il Senato approvò il disegno di legge sulle aree protette: fra queste, veniva inserita l’Asinara e nel giugno del 1992 si arrivò alla firma di un’intesa tra Stato e Regione che sanciva l’istituzione del Parco Nazionale. Ma la tormentata storia dell’isola viene investita dal contesto politico del 1992 quando in seguito alla strage di Capaci, di cui ricorre il ventennio proprio questi giorni, il Governo decise di ripristinare il carcere di massima sicurezza per coloro i quali erano imputati di reati legati alla mafia, applicando così il noto art. 41 bis.

Già nel 1995 si giunse al compromesso di suddividere l’isola in due parti: una adibita a carcere e l’altra dove iniziare a porre le basi per la nascita del Parco. Il 28 ottobre dello stesso anno il Presidente della regione Sardegna, Federico Palomba, annunciò la firma di un accordo fra Stato e Regione per l’istituzione del Parco, mentre, quello stesso giorno, facevano ritorno all’Asinara “ospiti illustri” come Totò Riina e Leoluca Bagarella. Nello stesso anno il Consiglio dei Ministri votò una proroga di altri quattro anni per la presenza del carcere, facendo slittare la creazione del Parco al 1999.

Il 1997  venne emanato il Decreto di perimetrazione provvisoria e le prime norme di salvaguardia; nel gennaio dell’anno successivo, dopo la partenza degli ultimi agenti della Polizia Penitenziaria dall’isola, si insediò il primo nucleo del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale in collaborazione con la Capitaneria di Porto. Il parco cominciò ad operare effettivamente nel 1999 e nel giugno del 2000 il controllo dell’intero territorio dell’isola e delle infrastrutture in essa presenti fu assegnato alla Regione Sardegna, ma restarono allo Stato alcune zone per usi governativi.

Baia di Cala dei Detenuti e Torre aragonese di Cala d’Oliva | foto RAS

 

Ancora oggi l’ipotesi di convivenza tra carcere leggero e fruizione pubblica è molto controversa e pone i seguenti interrogativi:

–          Quali tipologie di detenuti possono essere considerati “compatibili” all’interno di un parco nazionale che è di fatto uno spazio aperto al pubblico? E’ possibile suddividere l’isola in aree di rispetto quasi come una zonizzazione detenuti/turisti cosi come proposto nel 1989 da Niccolò Amato?

–          Considerato che sarebbe necessaria la presenza del servizio di polizia penitenziaria in che modo questo limiterebbe l’uso e la fruizione di alcune aree dell’isola (es. porti) ?

–          Qual è il valore aggiunto della loro presenza per il territorio? Forza lavoro a basso costo? Siamo sicuri che in un bilancio economico complessivo non sia più razionale ri-finanziare da parte dello Stato l’accordo di programma relativo ai Lavoratori Socialmente Utili che già operano sull’isola?

–          L’Asinara rappresenta un simbolo della “de-statalizzazione” del patrimonio della Regione oltre che rappresentare una riappropriazione identitaria da parte della comunità di Porto Torres (rappresentando il 50% del territorio amministrativo) e di quella di Stintino, comunità ripudiata dall’isola nel 1885.

La percezione è che la tentazione di ripristinare il carcere dell’Asinara sarà sempre attuale fino al momento in cui l’isola non svilupperà completamente il suo potenziale turistico e ambientale.

Nelle previsioni della Conservatoria delle coste tale scenario, considerato l’attuale trend di sviluppo, potrebbe compiersi in un tempo di 5-7 anni.

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